39040 Barbiano . Tre Chiese
www.briol.it
La Pensione Briol, che sorge sopra Tre Chiese, in Valle Isarco, costituisce una straordinaria opera d’arte della “Neuen Sachlichkeit” (Nuova Oggettività). In veste di architetto e progettista, il pittore Hubert Lanzinger, marito della figlia del fondatore Pia Settari, si occupò della costruzione e dell’arredamento. Le proporzioni dell’edificio, in sé e per sé, rispettano la natura in cui è immerso. Negli ambienti interni, l’allestimento, quasi museale, propone uno spaccato dei tardi anni Venti. Qui si vive bene, tanto più che, rispecchiando il purismo di forme e dotazioni, tutto il superfluo viene meno. Come in pochi altri luoghi, la dimensione storica, può, in un certo qual modo, essere toccata con mano. Il fascino risiede nello stile autentico della costruzione, nella consapevole coscienza della natura e dell’arte, nelle proporzioni attentamente ponderate che non opprimono, ma consentono a coloro che sono in cerca di pace di far emergere la propria essenza. In questo luogo, le vacanze si trascorrono “insieme”, laddove i rigidi confini dell’essere individuale si fanno labili, fondendosi in un’esperienza dialogica.
Via Goethe 3
39100 Bolzano
www.voegele.it
L’antica locanda “Zum Roter Adler”, in via Goethe, affettuosamente ribattezzata dai Bolzanini “s´Vögele”, visse una florida rinascita nel 1988, elevandosi ad apprezzato punto di ritrovo cittadino sul palcoscenico della città. Degli antichi fasti, che il locale conobbe sotto la gestione dalla famiglia Kamaun ben prima della Grande Guerra, resta la stube in stile tedesco antico, creata dal mastro falegname Josef Lobis della Val Sarentino. Rudolf Stolz realizzò tre lunette affrescate, ritraenti motivi e costumi della vita popolare tirolese, a testimonianza del radicamento sociale della locanda. Con grande maestria, le stanze precedentemente adibite ad abitazione e alloggio furono trasformate in altri locali destinati agli avventori. Entrando qui, dove il tempo sembra essersi fermato, si ha la netta sensazione di indugiare nell’autentica ospitalità bolzanina. Fare ingresso nella locanda significa immergersi in un ambizioso universo culturale cui appartengono, in egual misura, il desiderio di soddisfare il palato e la consapevole percezione della dimensione storica.
Via del Bosco 17
I - 39027 San Valentino
www.waldkoenigin.com
La "Villa Waldkönigin" a S. Valentino alla Muta si presenta con un'avvincente contraddizione: da una parte, l'edificio storico risalente all'inizio del 20° secolo di tipologia residenziale, che certamente ha contribuito a conferirle il suo nome e, dall'altra, un moderno e funzionale complesso ricettivo. L'immobile, sotto tutela delle Belle Arti, è stato ristrutturato in modo tale da conservare, dove possibile, i pavimenti della bellissima scalinata e le porte. L'interno delle camere è funzionale e conforme agli standard moderni. Il nuovo edificio, realizzato dal geom. Horst F. Thöni e articolato in due blocchi, dependance e appartamenti, conferisce agli ambienti interni una loro atmosfera: già solo il legno emana la straordinaria aura di questa località termale a 1470 m sul livello del mare. La storia di quest'immobile affonda le sue radici nel 1906, nell'azienda della famiglia meranese di commercianti Jörger. Nel 1907, la villa era già abitabile e nel periodo fra le due guerre, la struttura fu gestita come pensione, la cui proprietà risultavano essere della famiglia Honeck. Nel 1938, finì in mano a contadini. Con la sua ultima acquisizione da parte della fam. Punt-Licata e la conclusione dei lavori edili nel 2010, è tornata a essere una struttura alberghiera.
Via Monte San Zeno 33
39012 Merano
www.saxifraga.it/it
Come bene esemplificato dal nome Saxifraga, “spaccapietre”, l’edificio si fa letteralmente strada nella roccia, lungo la celebre passeggiata Tappeiner, troneggiando su una rupe. Il modello di base è riconducibile allo stile chalet svizzero inquadrato nel contesto del movimento architettonico dell’Heimatstil, lo “stile patrio”. Il progetto, opera del locale architetto Anton Pardatscher, venne portato a compimento nel 1909. Da allora, in modo discontinuo, l’edificio è stato in un primo momento adibito a casa di villeggiatura, ospitando successivamente la Pensione Mimosa, mentre oggi accoglie un caffè e un ristorante. Per quanto le facciate possano apparire rustiche, trasmettono emozionalmente il carattere dell’edificio alpino idealizzato. Se il piano terra è in muratura, il piano superiore è in legno. All’interno, le stubi rivestite da tavolato ligneo invitano a indugiare, mentre dai balconi si apre una sontuosa vista su Merano e la Val d’Adige.