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L’Albergo storico dell’anno 2026 in Provincia di Bolzano “L’Albergo al Cervo” di Sarentino

L’Albergo storico dell’anno 2026 in Provincia di Bolzano
“L’Albergo al Cervo” di Sarentino, cultura dell’ospitalità vissuta dal 1494
La Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano, l’Ufficio Beni Architettonici e Artistici, l’Unione Albergatori e Pubblici Esercenti Altoatesini premiano per la diciottesima volta l’Albergo storico dell’anno in Alto Adige.
Sin dalla prima edizione, nel 2007, il concorso “L’Albergo storico dell’anno in Provincia di Bolzano” orienta il proprio sguardo in una duplice direzione: all’indietro verso il passato ed in avanti verso il futuro. Nell’architettura si rivela quanto un luogo sia radicato nel proprio passato e quanto con forza possa proiettarsi nel presente. In questo legame risiede la vera forza: l’ospitalità non è un’eredità immobile, bensì un bene culturale vivo, che deve affermarsi nel mutare dei tempi. In questo spirito, il presidente della Fondazione, dott. Stefan Pan, ha inaugurato la diciottesima cerimonia di premiazione del concorso “L’Albergo storico dell’anno 2026 in Provincia di Bolzano”.
L’albergo al Cervo di Sarentino coniuga in modo unico continuità e rinnovamento. Da secoli caratterizza il volto della Val Sarentino – una casa che conserva la sostanza storica e al contempo la interpreta in chiave contemporanea. Rappresenta un’ospitalità discreta, un radicamento culinario e un atteggiamento che considera le origini come base per il nuovo. Con il premio vengono resi visibili cultura edilizia e culto dell’ospitalità e si onora un’idea di accoglienza che crea identità e guarda al futuro.
Membri della giuria e vincitori delle passate edizioni, il sindaco e rappresentanti dei settori turismo, architettura e tutela dei beni culturali, del mondo alberghiero e dei media si sono riuniti per congratularsi con l’attuale vincitore, Gerhard Pichler, per il suo impegno, la sua sensibilità gastronomica e i suoi meriti.
“L’Albergo al Cervo è molto più di un albergo tradizionale – è un pezzo della nostra identità. Da secoli caratterizza l’immagine di Sarentino ed è tutt’oggi un luogo di incontro. Qui si è festeggiato, discusso, riso e talvolta anche litigato – in breve: qui si è scritta la storia del paese”, ha sottolineato il sindaco di Sarentino Josef Mair.
“L’Albergo al Cervo” di Sarentino è un raro esempio di come un edificio storico non solo sia sopravvissuto, ma abbia anche conservato la sua funzione originaria. Proprio in questo risiede il suo particolare significato culturale: dimostra che le case con storia non devono necessariamente essere musealizzate o snaturate per avere valore nel nostro tempo. L’equilibrio tra conservazione e sviluppo, tra quotidianità e storia, fa del ‘Hirschen’ un punto di riferimento architettonico e sociale in Val Sarentino”, ha sottolineato la Soprintendente ai beni architettonici e artistici, dott.ssa Karin Dalla Torre.
Nella laudatio dedicata all’Albergo al Cervo, il membro della giuria dott. Helmut Stampfer ha rimarcato che: “L’Albergo al Cervo di Sarentino è una casa con un’anima. Dalla sua prima menzione nel 1494 unisce storia e ospitalità, artigianato artistico e tradizione vissuta. Generazioni hanno custodito, rinnovato e ampliato con grande cura. Che questo luogo viva ancora oggi come albergo è una fortuna per la nostra cultura. Il Cervo dimostra come la sostanza storica possa essere reinterpretata con rispetto – come luogo di incontro e di ospitalità. Con il riconoscimento di ‘Albergo storico dell’anno 2026’ non onoriamo soltanto un edificio, ma anche le persone che lo hanno animato con la loro vita per generazioni.”
Il presidente dell’Unione Albergatori e Pubblici Esercenti, on. Manfred Pinzger, ha aggiunto: “La vera qualità non nasce da mode passeggere, ma da continuità, passione e rispetto per gli ospiti. Con il Cervo onoriamo una casa che mantiene vivo il valore dell’ospitalità attraverso le generazioni. Il Cervo di Sarentino è un fulgido esempio di ciò che rende unica l’ospitalità tirolese: radicamento nella tradizione unito al coraggio di rinnovarsi. Che una casa accolga ospiti da secoli, si sia sviluppata e non abbia perso nulla della sua autenticità è una rarità – e un grande modello per tutto il nostro settore alberghiero.”
Il coordinatore del concorso, Wolfgang von Klebelsberg, si è detto molto soddisfatto dei 18 anni di competizione, con la pubblicazione illustrative del concorso hanno dato vita ad una documentazione unica degli alberghi storici – un repertorio che senza questo impulso difficilmente sarebbe stato possibile. Le 18 edizioni finora pubblicate, di cui le prime da tempo esaurite, sono già considerate “Tirolensien” e offrono così un prezioso contributo alla storia culturale dell’Alto Adige.
Informazioni dettagliate e una galleria fotografica sono disponibili su www.albergostorico.it. La brochure del concorso “L’Albergo storico 2026” è inoltre disponibile presso la Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano (via Talvera 18, Bolzano), l’Ufficio Beni Architettonici e Artistici (via Armando Diaz 18, Bolzano) e l’Unione Albergatori e Pubblici Esercenti (via Macello 59, Bolzano).